giovedì 27 giugno 2013

Ristorante La Rambla a Roccamonfina: buona cucina in un angolo di paradiso


A due passi da Roccamonfina il ristorante La Rambla, dove la buona tavola si mescola alla suggestione della natura.

Un pranzo o una cena fuori casa dovrebbero essere sempre speciali, ma cos'è che li rende tali? Sicuramente una buona cucina, la naturalità di prodotti locali a chilometri zero, una buona professionalità dello staff, un ambiente caldo, amichevole e accogliente. Ma ciò che rende un pasto perfetto è anche e soprattutto un luogo suggestivo e unico al mondo, com'è la zona di Roccamonfina, completamente immersa in un parco verde, dove la storia si incontra con la natura.

Qui, lungo strade moderne che si incrociano con tratturi, si trova il ristorante La Rambla, dove è possibile trovare moltissimi piatti a base di prodotti tipici preparati con cura e amore, la stessa che ognuno presta in casa propria, a partire da ingredienti cresciuti sul territorio, il particolarissimo territorio di Roccamonfina, dove i castagneti si alternano a piante di orchidee spontanee. Tutta la zona, che è formata da cinque piccoli comuni, è davvero un luogo pieno di stimoli e di colori, stimoli in primis culturali. Immaginiamo soltanto: nelle nostre città vediamo cemento ovunque ci voltiamo, mentre qui ci sono mille e mille tonalità di verde a perdita d'occhio, per non parlare degli altri colori, soprattutto quelli delle orchidee che si presentano in forme e colori davvero insoliti.

Roccamonfina è un luogo quasi mitico, pieno di storia e di tradizione e ricchissimo di materie prime di origine alimentare. È qui che nascono alberi di castagne, che in autunno si presentano carichi di frutta, è qui che tra un sentiero e l'altro nascono meravigliosi e portentosi porcini, è qui, alle falde del vulcano spento, che si producono pasta artigianale e vino Aglianico.

Una sorta di paradiso del buon cibo, che si concretizza con i piatti che si possono trovare al ristorante La Rambla, dal fornitissimio e variegato antipasto, per passare ai primi, ai secondi, senza scordare i contorni, fino ai dolci. E grazie a un panorama che stimola, si può dire soltanto: buon appetito.

venerdì 21 giugno 2013

Pizzeria La Rambla: a Roccamonfina una pizza speciale con funghi porcini

Tra le specialità della pizzeria La Rambla, la pizza ai funghi porcini: quando la naturalità incontra la tradizione.

La pizza in Campania è praticamente un'istituzione. Chi ha assaggiato la pizza napoletana lo sa: non si hanno pari in nessun luogo d'Italia (a meno della presenza di un pizzaiolo napoletano DOC). Sarà il metodo di lievitazione, sarà lo spessore della pasta, sarà che è molto più digeribile che in qualunque altro luogo, saranno gli ingredienti, come la mozzarella di bufala, saranno l'attenzione e le cure, ma sta di fatto che la pizza in Campania è una cosa seria.

Lo sanno bene anche e soprattutto alla pizzeria La Rambla, presso Roccamonfina, dove si possono trovare pizze per tutti i gusti, dalla classica margherita alla marinara, fino alla pizza ai quattro formaggi, che in Campania si usa rigorosamente bianca (rossa su richiesta, nel caso il cliente abbia particolare esigenze di gusto).

Ma quello che distingue tra tutte le pizzerie la pizzeria La Rambla è sicuramente la pizza ai funghi porcini. I porcini sono quelli raccolti direttamente nelle vicinanze: si tratta quindi di cibo a chilometri zero, la cui filiera è certificata e sicura, ma non solo, perché questo tipo di cibo conserva qualità nutrizionali e di gusto che non hanno pari e che si perdono un po' nel lungo periodo, nei trasporti e nella trafila che il cibo, che viene condotto per essere smerciato altrove, subisce.

La ricetta utilizzata è naturalmente segretissima, ma basti sapere che la cottura dei funghi avviene anche nel forno a legna, insieme all'impasto e al resto del condimento della pizza, così come tradizione richiede.

Assaggiare questa pizza ai funghi porcini rappresenta un'esperienza unica, a detta di tutti i ghiottoni: un'esplosione di gusto fa sì che la mozzarella, il pomodoro, i funghi porcini e l'impasto si incontrino in un tutt'uno inscindibile, ma nel quale i sapori sono decisi e importanti. L'ideale per chi vuole incontrare il sapore della tradizione con naturalità.

mercoledì 12 giugno 2013

Ristorante la Rambla a Roccamonfina, a due passi dalle Ciampate del Diavolo


Un luogo ricco di fascino, reso misterioso dalla presenza di impronte preistoriche: ecco i dintorni del ristorante di Roccamonfina.
  
Il ristorante La Rambla di Roccamonfina è un locale il cui impatto visivo risulta carino e rilassante, in cui si possono assaggiare cibi tipici a partire da ingredienti locali, e si trova in un luogo suggestivo, a due passi da un parco naturale e dalle cosiddette Ciampate del Diavolo.

Il termine Ciampate del Diavolo significa "pedate del diavolo": secondo la leggenda, un demonio sarebbe andato ad abbeversarsi alla fonte, lasciando delle impronte nella lava del vulcano spento di Roccamonfina. Oggi sappiamo che non è andata proprio così, ma questa leggenda è stata creduta per molto tempo: oggi il vulcano di Roccamonfina rappresenta invece un bellissimo luogo nei cui pressi si svolge a pieno ritmo la produzione di pasta artigianale, castagne, funghi, vino, tutti prodotti che saranno combinati in tante ricette differenti, da mani sapienti, presso La Rambla.

Per chi volesse recarsi al ristorante per scopi culturali (perché in fondo l'enogastronomia è soprattutto cultura), può anche dedicarsi a una passeggiata didattica per scoprire le Ciampate del Diavolo. Si tratta di impronte fossili risalenti a circa 350mila anni fa, tra le più antiche in Europa, che vennero lasciate da ominidi, probabilmente in età adolescente, che scendevano lungo un declivio fatto di sostanze piroplastiche in via di raffreddamento. Questi ominidi erano progenitori degli uomini di Neanderthal ed erano molto alti, ma si è stimato che le impronte appartenessero a ragazzi giovani, che, in termini moderni, avrebbero calzato un femminilissimo 35 di scarpa. Eppure le impronte sono molto grandi per via dell'inclinazione del terreno.

I fossili sono stati "nascosti" per molto tempo, finché un periodo di piogge intense, un primo intervento dell'uomo e un intervento di pulizia da parte degli studiosi ha riportato tutto alla luce. Ma i misteri scoperti e svelati non diminuiscono il fascino di questo luogo, che va visitato, per poi magari fare un salto a mangiare ottimi porcini innaffiati da un Falanghina DOC.